Chi siamo

Ci presentiamo qui. Siamo le persone che hanno pensato, sognato, ideato inizialmente questo progetto che desideriamo promuovere, che tuttavia va al di là di noi. L’ambizione è di coinvolgere più persone possibile, anche in chiave evolutiva, per cui immaginiamo un progetto destinato a crescere organicamente, sulla base di alcuni principi e valori fondanti e di una forte idea iniziale; al contempo lo immaginiamo come progetto che si costruirà insieme alle persone che aderiranno, in un’applicazione dei sistemi dialogici, degli accordi che andremo a definire insieme.

Marco Bertaglia è stato ricercatore al Centro comune di ricerca, con la speranza di riuscire a portare un cambiamento da dentro le Istituzioni, l’ambizione di influenzare le politiche agricole e ambientali. La frustrazione – comune a tanti scienziati – di non vedere un cambiamento di rotta, mentre le politiche correnti
continuano a mettere a serio rischio la vita su terra e la sopravvivenza della società, lo ha portato ad abbandonare il posto di lavoro stabile di funzionario europeo per agire in maniera più diretta e concreta. Esperto di agroecologia, formatore in comunicazione nonviolenta, contadino sperimentale senza terra, conosce da decenni molteplici modalità di soddisfare i bisogni umani con approcci rispettosi delle leggi dell’ecologia: dalla coltivazione naturale, che mantiene il suolo protetto e le piante spontanee vive sebbene controllate dalla pacciamatura, alle costruzioni a energia passiva, ai sistemi individuali di depurazione delle acque reflue, il compostaggio, le tecnologie intermedie, etc.

Isabel Ortega Caro, di nazionalità colombiana e italiana, è appassionata di giustizia sociale, trasformazione nonviolenta della società, comunicazione nonviolenta e di costruzione di sistemi dialogici. Dopo una vita da pianista, esce definitivamente dalle sale concerti per mettere le mani al cambiamento sociale che vede necessario, ineluttabile, urgente. Si appassiona di comunicazione
nonviolenta e di cerchi rigenerativi (con l’approccio di Dominic Barter). Attivista di Extinction Rebellion, attualmente coordinatrice esterna del gruppo di supporto nazionale “Trasformazione Rigenerativa dei Conflitti”, offre insieme a Marco formazioni in Comunicazione Nonviolenta secondo l’approccio di Marshall Rosenberg, online e in presenza.

Michele Giuli è stato docente di filosofia e storia e ha fatto ricerca in epistemologia delle neuroscienze.
Molto stanco del continuo rimandare delle istituzioni, ha deciso di fare da sé senza lezioni. Persegue l’obiettivo concreto di vivere senza contribuire alle emissioni di gas climalteranti, anzi aiutando nel loro riassorbimento attraverso la rivitalizzazione del terreno. Non ha competenze particolari se non la sua ardente passione per la verità e per la libertà.

Beatrice Costantino è un medico veterinario.
Sempre più preoccupata dalla situazione drammatica che stiamo vivendo e dalla necessità di un cambiamento immediato e sistemico del nostro stile di vita, ha deciso di lavorare solo parzialmente.
Si è unita al progetto a luglio 2021, con il forte desiderio di vivere in armonia con la natura e di iniziare l’inevitabile adattamento per il futuro. Convinta del potere trasformativo dell’azione collettiva e spinta dalla necessità di intervenire con urgenza le politiche che distruggono il pianeta e la vita, è attivista di Extinction Rebellion e di Ultima Generazione.

Fabio Bisotti è un uomo che ama l’ascolto del corpo e del proprio cuore come fonti di connessione con qualcosa di più grande e orientato all’essenziale. Ama tutto ciò che lo riporta a sentire l’essenza e le sue sfumature: l’essere padre, figlio, collega, amante,
esploratore, facilitatore, con qualità di cura, ascolto, pazienza e profondità. È operatore della relazione d’aiuto ad approccio somatico, insegnate di yoga e meditazione e facilitatore di “Playfight – La lotta che connette”.
Con questi strumenti, fondati sul corpo, nell’ascolto, nella gentilezza e nell’amore
per l’essere umano, supporta e sostiene nel processo di riscoperta della dimensione
corporea come via per una salute a 360° (relazione con sé e con l’altro, con il
ciclo della vita).

Sabrina Huber Bernasconi, attivista di Extinction Rebellion Svizzera e altri gruppi di disobbedienza civile climatica/ambientale/sociale in Svizzera, si è unita al progetto a inizio ottobre 2022. Si è trasferita in quanto nel suo paese non ha trovato un progetto che prendesse veramente sul serio la situazione nella quale ci troviamo e che agisse di conseguenza. È madre di due ragazzi ormai adulti. Non ha (per ora) grandi competenze in agricultura ma ama stare e lavorare all’aperto e si adatta ad ogni lavoro. In passato educatrice, ama anche molto l’attenzione che il progetto riserva alle relazioni.

Jonas (11 anni) & Luis (13 anni) si sono trasferiti a Drocala nel dicembre 2022 con i loro genitori, Sylvia e Rolf.
Son cresciuti liberi e selvaggi fin dai loro primi giorni di vita, in un piccolo villaggio a 1.200 metri di altitudine nelle Alpi svizzere. Correre, arrampicarsi, coltivare il proprio cibo, tagliare la legna.

Sylvia Nerz è una consulente esperta in nutrizione e ha molti anni di esperienza con piante selvatiche e coltivate. Forse perché è nata nel 1968, ha nelle vene il sangue della radicalità. Conosce l’importanza del corpo, della mente e dell’anima in connessione con il flusso della natura e sa cosa significa per la nostra salute e per il pianeta il buon cibo coltivato con amore. Con il marito Rolf e i figli, è felice di aver trasferito la sua residenza permanente a Drocala, dove nutre la terra con la pacciamatura, e le relazioni con l’amore.

Rolf Nerz non è mai stato così felice da quando ha lasciato il suo lavoro alla fine di novembre, poco prima di trasferirsi in Italia per unirsi a questa comunità intenzionale. Geologo di formazione, preferisce tagliare la legna piuttosto che sovrapporre mappe in un GIS per trovare i nostri appezzamenti di terreno nella confusione del nostro sistema catastale e della proprietà fondiaria.
Gli piace lavorare sodo e lo fa con il sorriso. Trasportare i tronchi più pesanti su e giù per i nostri pendii gli sembra un gioco allegro.